Il “Vecchio Heinz”

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Biografia e curriculum alpinistico di Heinz Steinkotter

Nato a Colonia nel 1939, è l’ultimo di sei fratelli. La famiglia trascorre anni difficili, durante la seconda Guerra Mondiale e nel primo dopoguerra. A nove anni scopre la montagna: la Caritas, per aiutare la famiglia, lo manda in Svizzera, nel Cantone dei Grigioni, dove viene affidato per due anni ad un famiglia del luogo ( Quando Heinz incontra oggi lungo i sentieri qualche escursionista con i capelli grigi, gli chiede scherzosamente se è uno svizzero del Canton Grigioni ). A 15 anni, torna di nuovo in Svizzera a trovare la famiglia che l’aveva ospitato, e coglie l’occasione per salire le cime circostanti il villaggio.
1960 – 1962: servizio militare a Bad Reichenhall, nelle Alpi Bavaresi,dove realizza numerose salite, tra cui nuove vie e prime invernali. Primo approccio con le Dolomiti: via Solleder al Sass Maor, fessura Buhl alla Cima Canali, Cassin alla Torre Trieste e altre; prime notevoli solitarie, sulle Tre Cime di Lavaredo sale quasi tutte le più importanti vie.

  • 1963: in Dolomiti percorre le vie più impegnative del momento e realizza la prima salita della parete Nord di cima Margherita, in Brenta; sul Monte Bianco: vie del versante Brenva , Bonatti al Grand Capucin ed al Petit Dru.
  • 1964: stagione dedicata al prediletto Gruppo di Brenta, dove compie numerose salite, alcune in solitaria, fino al 6° grado. In settembre si sposa con Vitty Frismon, provetta arrampicatrice trentina, nella cappella presso il rifugio Brentei. Viaggio di nozze “sui generis”: in Civetta la cordata dei novelli sposi sale la Schober – Liebl al Pan di Zucchero e la Andrich – Faè alla Punta Civetta, in Sella la via Micheluzzi al Piz – Ciavazes, fino alla cima, come s’usava allora, ed altre vie.
  • 1965 – 1967: numerose ripetizioni e nuove vie (dal 4° al 6°), ed una ventina di salite invernali.
  • 1967 – 1976: realizza diverse prime salite invernali, tra cui spiccano quelle che Heinz definisce:”le cinque perle”: Croz dell’Altissimo: via Dibona, Croz dell’Altissimo: via Detassis; Crozzon di Brenta: Pilastro dei Francesi; Pizzo Cengalo: nuova via per parete Nord; Pizzo Cengalo: parete Nord per la via classica. Al ricordo delle “cinque perle” Heinz è particolarmente affezionato e, naturalmente, ha voluto trasmettere le sue sensazioni ai lettori del suo libro. Heinz è un alpinista completo e non ama essere definito “rocciatore”; ripete numerose vie su ghiaccio e ne apre di nuove. Porta in montagna anche un amico invalido di guerra (ha solo una gamba), addirittura sul Campanile Basso di Brenta e sulla vetta dell’Ortles. La passione e la tenacia dell’amico lasceranno in Heinz un ricordo indelebile.
  • Spedizioni: ha partecipato ad 11 spedizioni in Karakorum (salita al Latok, tentativi al Nanga Parbat, 1980 ed al Broad Peak, 1986), Perù (salite all’Huascaràn, al Ranrapalca: la montagna che sputa sassi, ed altre cime), Argentina (Aconcagua), Groenlandia, Kenia, Caucaso ( Monte Elbrus), Turchia (Monte Ararat). Di queste spedizioni ne ha organizzate e dirette ben sette. L’ultima risale al 1995, in Perù, sale l’Huascaràn per la quarta volta, in cordata con il figlio Andrea.

Attualmente Heinz sale ancora sulle cime alpine lungo le vie normali. Fatta eccezione per qualche pernottamento nei bivacchi fissi, di solito parte direttamente dall’auto, poiché non ama i rifugi, nei quali non riesce a prendere sonno a causa dei russatori (schnarcher!). Quindi supera talvolta anche 1500 – 2000 m di dislivello, al ritorno è stanco… e trova la birra fresca sotto l’automobile.

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