Serata con Annalisa Fioretti per la raccolta fondi pro Nepal – 10 settembre 2015
Data evento:
Una voce dal Nepal, incontro con Annalisa Fioretti, medico Pneumologo e alpinista , testimone del terremoto in Nepal lo scorso aprile.
Auditorium Fondazione Benetton
Via Cornarotta, 7, 31100 Treviso TV
In passato Annalisa ha preso parte, in qualità di medico e di alpinista, a numerose spedizioni nelle montagne Himalayane e del Karakorum. Tra le più recenti ricordiamo il 2011, quando effettua un tentativo al Gasherbrum II (8035m), purtroppo fallito perché partecipa a due soccorsi in alta quota salvando due vite umane. L’anno successivo in occasione della spedizione Gasherbrum I, incontra e visita Sakira, una bimba del villaggio di Korphe affetta da una grave cardiopatia. Grazie a una catena di solidarietà Annalisa raccoglie la somma necessaria per i permessi e il trasferimento di Sakina e garantirle l’intervento che le ha salva la vita, presso l’ospedale di San Donato Milanese. Il 2013 la vede impegnata come capo-spedizione al Kangchenjunga (8586m), il colosso himalayano più difficile degli 8000, raggiungendo gli 8450m senza ossigeno e conquistando così il record femminile di quota; questa spedizione le è costata la milza per quattro soccorsi sopra i 7400m.
Lo scorso aprile torna in Nepal per scalare il Lhotse (8516m) e questa si rivela la spedizione più difficile che abbia mai affrontato. Si trova al campo base Everest-Lhotse quando la terra inizia a tremare facendo staccare una valanga dal vicino Pumori che spazza via buona parte del campo; Annalisa così, salva per puro caso, organizza assieme a un collega straniero un punto di triage nel campo medico americano, dove presta le prime cure riuscendo a gestire la maxi emergenza prima del buio della notte. Nei giorni successivi con i compagni di spedizione ridiscende la valle del Khumbu riscontrando ovunque morte e distruzione. Arrivata a Kathmandu decide di restare e, con due amici dell’associazione Roby Piantoni, la Onlus con cui stava pianificando il progetto “Street Doctor” , attiva un campo medico itinerante in alcuni villaggi non ancora raggiunti da nessun soccorso .
Tornerà nuovamente in Nepal il prossimo ottobre per proseguire il progetto.
La filosofia di Annalisa è che in ogni spedizione o viaggio è necessario vivere il Viaggio con la “V” maiuscola, come dice lei “Viaggio fatto di tutto ciò che lo comprende: sorrisi di bimbi, decine di porters da curare, chiacchiere sulla vita e la religione coi locals, panorami mozzafiato, e perché no? Magari anche la cima! Che quindi rappresenta solo una parte del Viaggio!” e questa vuole essere anche la filosofia dell’incontro.
Evento realizzato in collaborazione con il C.A.I. sezione di Treviso.
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