Mostra “Paesaggi nel tempo. Sguardi diversi”
Data evento: dal 19/10/2019 al 17/11/2019
Roberto Fontana
Antonio Favale
Giovanni Lenti
19 ottobre – 17 novembre 2019
a cura di Roberta Gubitosi
Inaugurazione sabato 19 ottobre ore 18.00
La mostra è stata realizzata:
in coorganizzazione con
Assessorato ai Beni Culturali e Turismo
Musei Civici di Treviso
con la collaborazione di
CAI- Sezione di Treviso
La mostra Paesaggi nel tempo. Sguardi diversi sviluppa un percorso nella rappresentazione del paesaggio attraverso le opere di Roberto Fontana, Antonio Favale e Giovanni Lenti.
Le interpretazioni del luogo invitano a una riflessione sulle specifiche scelte stilistiche e tecniche, sottolineando anche il cambiamento storico e generazionale. I tre artisti hanno dedicato ampia parte della loro produzione al tema del paesaggio e il loro modus operandi è il risultato della libera espressione e del desiderio di appartenenza a un preciso contesto culturale e territoriale. Emerge una concezione dinamica del paesaggio che invita l’osservatore a una lettura a più livelli: dalla visione storica legata allo sviluppo nel tempo, alla percezione intima ed emozionale della natura, all’interpretazione materica e simbolica delle sue forme.
In relazione alle differenti personalità artistiche, il percorso espositivo si articola in tre sezioni principali: i luoghi trevigiani nella storia; il sentimento della natura; segni e tracce originarie. Si delineano così possibili confronti tra le opere pittoriche di Roberto Fontana e Antonio Favale e le ceramiche di Giovanni Lenti.
Figura cardine è l’architetto Roberto Fontana, che rappresenta il tramite storico tra la tradizione artistico-culturale del secondo dopoguerra e la produzione odierna. La sua singolare visione del paesaggio trevigiano nasce negli anni Sessanta in stretta relazione con artisti quali Nando Coletti, Carlo De Roberto, Bruno D’Arzino e rappresenta oggi la continuità di quel filone naturalistico.
L’opera di Antonio Favale conferisce al paesaggio una dimensione monumentale secondo una visione intimistica e soggettiva della natura. Le ampie distese cromatiche generano forme dilatate ridotte all’essenziale contrapposizione tra cielo e terra, secondo una percezione dello spazio tutta contemporanea.
L’immagine del paesaggio si frammenta nelle ceramiche di Giovanni Lenti, che stimolano l’immaginazione dell’osservatore partendo da una materia originaria e primordiale come l’argilla. Alla figurazione narrativa subentra la visione interpretativa delle forme del territorio, rievocando i segni e le tracce delle lente stratificazioni del paesaggio.
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